Il Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana ha promosso nuove ricerche aperte a tutti gli studenti e laureati dei vari indirizzi di Scienze dei beni culturali nel territorio dell’antica Scolacium e nei luoghi della regione legati alla vita del grande scrittore tardoantico e alto funzionario di Teodorico, il cui processo di beatificazione è in corso.
Maria Milvia Morciano – Città del Vaticano
Ricostruire il mosaico che compone i diversi elementi del paesaggio storico, individuare la stratificazione del tempo e capirne l’evoluzione offre la possibilità di contestualizzare e capire meglio il portato culturale del passato dei diversi territori, ma serve anche al loro presente: alla valorizzazione per rilanciare il turismo, per rinnovare una consapevolezza identitaria e collettiva. E questi, infatti, sono gli obiettivi di un’iniziativa che pone al centro la figura del grande scrittore tardoantico Cassiodoro, il suo rapporto con i luoghi della Calabria che gli diedero i natali e dove fondò, nella seconda parte della sua vita, uno dei centri monastici culturali più importanti del Medioevo.
Un progetto aperto agli studenti di beni culturali
Il progetto è partito il 27 febbraio scorso, presso la curia Arcivescovile di Catanzaro-Squillace, durante l’incontro tra l’arcivescovo Claudio Maniago, monsignor Carlo dell’Osso, segretario generale del Pontificio istituto di archeologia sacra (PIAC), la responsabile della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e paesaggio per le province di Catanzaro e Crotone Stefania Argenti, e vedrà impegnati, dal 10 luglio prossimo, gli studenti del PIAC in collaborazione con le istituzioni coinvolte e con le realtà locali.
Una ricerca nel passato per rilanciare il presente
Le attività previste sono molte e variegate e mescolano necessità di indagine del passato con progettualità futura, integrandosi al piano urbanistico comunale. Sarano condotte delle ricerche di ricognizione di superficie per ottenere una mappatura delle evidenze archeologiche. Seguiranno l’analisi topografica, i laboratori di processazione dei materiali e momenti di formazione specifica nei comuni di Stalletì e Squillace. Responsabile scientifico è il professor Philippe Pergola mentre i direttori scientifici delle attività sul campo sono a cura degli archeologi Domenico Benoci e Gabriele Castiglia.
Una figura monumentale nella cultura e nella fede
Nato a Squillace nel 490 e morto a Vivario nel 580, Flavio Magno Cassiodoro spese la prima parte della sua vita nell’attività politica, a stretto contatto con i re ostrogoti, primo fra tutti Teodorico di cui era un alto funzionario, prima console poi magister officiorum, ovvero ministro per la politica interna. Si impegnò con passione per realizzare il sogno di unire i romani con i goti, la cultura romana occidentale con la spinta delle nuove popolazioni germaniche provenienti da nord e nord-est. Ricoprì ancora ruoli di spicco come quella di prefetto e fu consigliere della regina Amalasunta, di Teodato e Vitige. Le vicende della sua vita e di un periodo storico in trasformazione, concitato e complesso, si trovano nella sua opera Historia Gothica.
La scelta di ascolto dell’anima
Nel 540, quando il generale di Giustiniano fece prigioniero Vitige, crollarono tutte le sue speranze di unione tra germani e romani. Cassiodoro si ritirò quindi a vita privata. Scrisse il De anima quale tredicesimo libro di un’altra opera, le Variae, dove spiegò la sua trasformazione: la rinuncia alla vita pubblica nella politica a favore di un raccoglimento spirituale che gli rinnova la vita. Lasciò Costantinopoli per tornare ai suoi luoghi natii. Nei pressi di Squillace, a Vivario, fonda un cenobio, il Vivarium, che diventa un modello, dove ci si occupava di copiare e conservare testi classici e patristici classici, specie quelli greci. Un luogo che si arricchì presto di una grande raccolta di codici e che poteva avvalersi di uno scriptorium.
I luoghi cassiodorei
Ci troviamo nel cuore della Magna Grecia, sulla costa ionica della Calabria. L’ area interessata dalle ricerche del PIAC è il sito di Skyllacium, antico toponimo nei pressi della moderna Squillace, in provincia di Catanzaro. Città di origine greca, dalle origini molto antiche, risalenti al VIII sec. a.C. fu poi fiorente colonia romana e quindi, nel VI secolo, centro culturale fondamentale grazie alla presenza di Cassiodoro. Altra località centrale è quella intorno all’antico cenobio, Vivarium, luogo dove oltre all’impegno culturale degli amanuensi ci sono le tracce di attività economiche e produttive, ad esempio le vasche nella scogliera che dimostrano la presenza di allevamenti ittici e che, secondo la tradizione, avrebbe fatto scavare lo stesso Cassiodoro per l’approvigionamento di cibo del suo convento.
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